✲Capitolo 10 - Draco Malfoy✲
"It is not enough to conquer; one must also know how to seduce." - Voltaire
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L'aria nella Sala Grande è piena di chiacchiere e risate. Le luci fluttuano sopra le nostre teste, i tavoli sono stati sostituiti da un elegante buffet e un'area per l'orchestra. Il ballo è appena iniziato, eppure già vedo gruppi di studenti ridacchiare mentre si versano burrobirra nei bicchieri dorati, alcuni intenti a ubriacarsi.
Mi appoggio al bancone del bar, un bicchiere di Firewhiskey tra le dita, e osservo la folla con il solito sguardo annoiato. Daphne è accanto a me, splendida nel suo abito color champagne, parlando con Blaise di qualcosa che non mi interessa minimamente. Theo, invece, si sta già scolando un secondo bicchiere di mojito, lanciando sguardi divertiti alle coppie che ballano sulla pista da ballo come se non avessero mai ballato in vita loro. E il bello? Lo fanno con confidenza.
«Allora, Dracuccio» dice Blaise con un sorriso da furbo, puntando a Daphne, «sei soddisfatto della tua scelta?».
Lancio uno sguardo a Daphne che, alzando il mento con eleganza, sorride con i suoi denti perfetti. È bella, sofisticata e, soprattutto, sa come giocare la sua parte. Mi scivola più vicina, le dita che si arrampicano lungo il mio braccio in una carezza studiata, calcolata.
«Diciamo che è... adeguata. Si poteva fare di meglio».
«Sempre un romanticone» ridacchia Theo, osservando il modo in cui Daphne si stringe a me, come se fossimo una di quelle coppie affiatate e perfette che si vedono nel Settimanale delle Streghe.
«Non sono qui per il romanticismo». Prendo un sorso dal mio bicchiere, lasciando che il liquido ambrato mi scivoli in gola, bruciando nella sua via. «Sono qui per godermi la serata senza troppe seccature».
Daphne ridacchia e mi accarezza il petto con un'aria divertita, i suoi occhi blu scintillando alla luce delle candele fluttuanti. «Oh, Draco, sei sempre così divertente».
Blaise mi squadra con un sorrisetto. «Oh, certo. E non hai nessun'altra distrazione, vero?».
Lo ignoro, ma il suo sguardo malizioso mi dice che sa già dove voglio arrivare.
Daphne si avvicina ancora di più, il suo profumo dolce che si mescola con quello leggermente muschiato della mia acqua di cologna. «Draco, quando balleremo?» chiede con un broncio fastidioso. «Mi hai promesso almeno un ballo».
«Più tardi» rispondo distrattamente, lasciando che il mio sguardo vaghi sulla folla. Studenti di tutte le Case si stanno mescolando, alcuni già in coppia, altri ancora intenti a scegliersi il partner per la serata, all'ultimo minuto. Come se non avessero avuto due mesi di tempo per scegliere.
Ed è in questo momento che succede.
L'attenzione della Sala sembra spostarsi improvvisamente verso l'ingresso. Un mormorio sottile serpeggia tra gli studenti, una reazione collettiva che mi costringe, contro la mia volontà, a guardare.
Ed è lì che la vedo.
La Granger.
Lei avanza nella Sala con passi misurati, il mento leggermente sollevato, la schiena dritta come se fosse abituata a sostenere il peso di sguardi curiosi. Ma questa volta, gli sguardi su di lei non sono di scherno o diffidenza.
Sono di...ammirazione, meraviglia.
Il vestito che indossa è semplicemente perfetto. Verde smeraldo, lungo e aderente nei punti giusti, con scollature che dovrebbero essere illegali su di lei. La seta le scivola addosso come se fosse stata creata per esaltare ogni sua singola curva, e le piccole gemme che lo adornano brillano sotto le luci incantate della Sala. I capelli, solitamente selvaggi e indomabili, scendono lungo la schiena in morbide onde lucide color cioccolato.
Accanto a lei, McLaggen si pavoneggia come un fottuto gallo da combattimento, con quel suo sorrisetto strafottente stampato in faccia. Si sta chiaramente godendo tutta l'attenzione che riceve semplicemente per essere il suo accompagnatore.
Secondo un pugno se lo sta cercando di nuovo.
«Draco?», la voce di Daphne mi riporta alla realtà.
Distolgo lo sguardo da Granger come se avessi preso la scossa, e mi volto verso la mia accompagnatrice, che mi osserva con un sorriso compiaciuto. «Mh?».
Daphne inclina la testa, il suo sguardo divertito. «Pensavo mi avresti chiesto di ballare per prima», ripete.
E' in fissa con questo ballo.
«Ho detto che lo farò». Porto il calice alle labbra, mascherando l'irritazione che mi scorre nelle vene.
«Spero non cambierai idea». Il suo tono è dolce, ma con una punta di avvertimento. Sembra quasi una fottuta vipera.
Theo, che nel frattempo ha seguito la mia linea di vista, ridacchia e si avvicina, abbassando la voce. «Sei proprio sicuro di voler passare la serata con Daphne, Draco?».
Lo ignoro, ma Blaise gli dà di gomito con un sogghigno. «Direi che la battaglia Draco contro McLaggen è iniziata».
Non rispondo, mi limito a gettare un'ultima occhiata fugace verso l'ingresso, dove la Granger e McLaggen stanno avanzando nella Sala.
Mi prendo un altro sorso di Firewhiskey, il sapore amarognolo che si mescola a qualcosa di più amaro ancora. Odio quel coglione arrogante con tutto me stesso. Non che io non lo sia, ma questi sono dettagli di poco conto.
La serata è appena iniziata e già ho voglia di prenderlo a pugni. Per la seconda volta questo mese.
Daphne si stringe ancora di più a me, le sue dita che scivolano lungo il mio petto con movimenti volutamente lenti, sensuali, quasi erotici. «Forse dovremmo fare qualcosa di più interessante invece di restare qui a guardare la gente» sussurra, il suo tono appositamente allusivo.
«E cosa avresti in mente?» le chiedo, fingendo un tono disinvolto.
Lei si avvicina al mio orecchio, la sua voce morbida come seta. «Un ballo, per cominciare. Poi si vedrà. Magari balliamo di nuovo nel tuo letto, io e te, soli e nudi...».
Sospiro, finendo il mio whiskey in un solo sorso. «D'accordo». Anch'io ho i miei bisogni, e una notte di sesso non guasta mai.
Le sue labbra si incurvano in un sorriso soddisfatto mentre mi prende per mano, trascinandomi verso la pista da ballo. Blaise e Theo ridacchiano alle mie spalle, chiaramente divertiti.
Mentre mi muovo tra la folla, sento degli sguardi su di noi. Studenti che osservano, curiosi, divertiti o persino gelosi di me, che ho Daphne disposta ad andare a letto con me, senza pregarla. Non mi importa. Questa è solo una sera come tante. Una cazzo di sera che finirà come tutte le altre.
O almeno, così dovrebbe essere.
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